Essere blasfemi è caratteristica base dei mash-up: credo che chiunque abbia snobbato e deriso l’idea di Brian Burton (alias Danger Mouse) di fondere Beatles e Jay Z nel capostipite “Grey Album” sia poi stato smentito dalla storia (che ha premiato a livello di critica e notorietà il dj inglese portandolo verso l’ottimo progetto Gnarls Barkley e a collaborare persino con lo scomparso Mark Linkous). Certo, quello di Danger Mouse era un incrocio alquanto ardito e abbiamo poi assistito a mash-up meno oltraggiosi (per esempio, qui su IFB abbiam parlato lo scorso anno di Mos Dub), ma Andy Swiss e Cecil Otter propongono un mix altrettanto coraggioso: le rime del Wu-Tang Clan che scorrono sopra le basi strumentali dei Fugazi.
Dunque Wugazi: atmosfere dopate e urgenza espressiva, rabbia hardcore e strafottenza black.
Se sulla carta poteva apparire come una provocazione eccessiva, un incontro/scontro evitabile, il risultato è tutt’altro che misero: nei suoi tre quarti d’ora “13 Chambers” assesta potenti diretti alle mascelle dell’ascoltatore, libera braccia e gambe (poghiamo? balliamo? scegliete voi), smuove sinapsi e abbatte stupide barriere.
Per la sua stessa natura ibrida il progetto Wugazi si muove ai confini dell’illegalità e per non nuocere gli artisti che omaggia è liberamente scaricabile dal sito omonimo, ma soprattutto Wugazi è tra i migliori lavori crossover usciti ultimamente. Consigliatissimo.