Giusto un paio di settimane fa Alex Cameron ha pubblcato, via Secretly Canadian, il suo convincente quarto album, “Oxy Music” e subito dopo è finalmente tornato in Europa a presentarlo.

Il trentatreenne di Sydney, ma di stanza a NYC, stasera, accompagnato dalla sua band, suona in quel di Bologna per quella che è la sua unica data nel nostro paese: per chi scrive questo concerto segna il ritorno al Covo Club per la prima volta dopo più di quattro mesi dopo la data dei Black Lips dello scorso dicembre, ma per alcuni dei presenti stasera si tratta addirittura del primo concerto in assoluto in oltre due anni.

Sono le undici e venti precise quando Cameron e soci si presentano sul palco della storica venue felsinea per la gioia del caloroso pubblico, oggi composto da parecchie persone provenienti dall’estero.

In apertura del set troviamo subito una bella sorpresa: l’australiano, infatti, decide di iniziare la serata con “Happy Endings”, un brano estratto dal suo debutt full-length “Jumping The Shark” (2013). Nonostante un drumming decisamente più energico rispetto alla versione sul disco, il suo synth-pop dai profumi ’80s risulta molto delicato ed elegante sin da subito e le sue melodie sono davvero irresistibili. Il sax del suo amico e “business partner” Roy Molloy poi fai il resto e ci regala una straordinaria sensazione di relax.

Subito dopo “Country Figs” ci porta in mezzo a orizzonti dancey che ci mettono voglia di danzare, magari imitando le mosse di Alex sul palco, la cui presenza scenica è davvero notevole: ancora una volta i raffinati fiati di Molloy aggiungono delizia a questo pezzo dai coretti irresistibili.

“Candy May” viene invece definita da Cameron come una “love song”: mentre Justin Nijssen passa dal basso alla chitarra, dipingendo splendide melodie, è il sax la vera arma vincente del brano, dandogli una maggiore leggerezza e classe.

E’ poi la volta di alcune canzoni dal nuovo LP, cominciando da “Prescription Refill”: deliziosamente pop e disegnata con tastiere che sembrano uscire dagli anni ’80: si balla seguendo le ottime melodie create da Alex e soci e sostenute da un drumming molto deciso.

Irresistibile poco dopo anche “Sara Jo” con quei suoi synth dai suoni cristallini e quel ritornello supercatchy, mentre “Stranger’s Kiss”, vede Rosie Alena, che aveva aperto la serata, duettare romanticamente con Alex Cameron: originariamente cantato insieme ad Angel Olsen, il brano comunque gode di una struttura dancey davvero piacevole.

E’ tempo di chiudere con “Marlon Brando”, mentre Cameron ci svela la sua felicità  per essere finalmente tornato in tour e ammette di ritenersi davvero fortunato di tutto ciò, viste tutte le cose difficili e strane che stanno succedendo nel mondo e che lui stesso non si riesce a spiegare: incredibilmente poppy e dai ritmi tropicali, questa canzone è puro divertimento, dancey e melodica.

Ancora un breve encore prima di chiudere dopo circa cinquantacinque minuti: il pubblico bolognese, sempre molto partecipe, si è rilassato e divertito e ha fatto volentieri un tuffo negli anni ’80 grazie alle magie che il musicista australiano ci ha saputo regalare. Una serata spensierata e molto piacevole: ce n’era davvero bisogno.

Photo Credit: Julio Enriquez, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons