Amyl & The Sniffers sono una band punk-rock australiana capitanata dall’energica Amy Taylor. Lo scorso settembre, via Rough Trade Records, è uscito il loro secondo LP, “Comfort To Me“: registrato durante la pandemia, il disco è arrivato come una sorta di liberazione per il gruppo di Melbourne e la sua immensa dose di adrenalina sarà sicuramente un ingrediente fondamentale durante i loro prossimi concerti (tra cui le loro due date italiane di mercoledì 15 giugno all’Ippodromo Trenno di Milano (insieme a Green Day e Weezer) e di giovedì 16 alla Rocca Malatestiana di Cesena per la rassegna Acieloaperto). Alcuni mesi fa abbiamo intervistato via Zoom i tre componenti maschili della formazione australiana (Dec, Bryce e Gus) per parlare del loro sophomore ed ecco cosa ci hanno raccontato:
Ciao, come state? Benvenuti sulle pagine di Indieforbunnies. Per prima cosa vi chiedo se potete fare una piccola introduzione della vostra band per quei nostri lettori che ancora non vi conoscono.
Dec Martens (chitarra): Siamo Gus al basso, Bryce alla batteria, io sono Dec e suono la chitarra e canto e poi c’è Amy, la nostra frontwoman.
Ci potete raccontare come vi siete incontrati? Quando è iniziata la vostra band?
D.M.: Abbiamo iniziato credo nel febbraio del 2016. Amy e Bryce sono cresciuti insieme, mentre io li ho conosciuti dopo e Gus lo abbiamo conosciuto perchè suonava in altre band. La nostra band è cresciuta nel giro di un anno qui a Melbourne.
Posso chiedervi quali erano i vostri piani originali per il 2020?
D.M.: Saremmo dovuti andare in tour negli Stati Uniti e poi a giugno avremmo dovuto essere in Europa insieme ai Green Day e ai Fall Out Boy.
Il vostro processo creativo è cambiato per questo secondo LP, visto che vi siete ritrovati con molto tempo libero a vostra disposizione?
D.M.: In realtà abbiamo scritto nella stesso modo in cui avevamo scritto il primo album, ma abbiamo avuto più tempo per guardare e pensare alle cose.
Quali sono stati i principali cambiamenti secondo voi?
D.M.: Credo che sia stato il maggior tempo in cui abbiamo potuto provare le cose, mentre non abbiamo potuto testare le canzoni live. Per il primo album avevamo suonato molte delle canzoni live ancor prima di registrarli, mentre per questo non c’è stata la possibilità .
Nel primo pezzo di “Comfort To Me”, “Guided By Angels”, Amy canta “energy is my currency”: è una sorta di motto per voi?
Gus Romer (basso): Credo di sì, lei ha tanta energia e credo che questa energia renda divertenti i nostri concerti.
“Hertz” ha un’anima dance-punk: è stato qualcosa che avete fatto intenzionalmente o è nata in questo modo?
G.R.: Sì, è una traccia dance, puoi ballare quando l’ascolti. E’ divertente.
Dec, “Don’t Need A Cunt (Like You To Love Me)” è cantata da te. Posso chiedervi come mai avete fatto questa scelta?
D.M.: E’ stata l’ultima canzone che abbiamo registrato. Volevamo mettere un’altra voce nel disco, giusto perchè fosse diversa dalla voce di Amy.
Posso chiedervi se “Comfort To Me” è stato qualcosa di liberatorio per voi dopo tutti quei mesi passati in lockdown a casa?
Bryce Wilson (batteria): Sì, credo di sì. Sono davvero contento che abbiamo fatto questo disco. Questo secondo album è stata una sorta di liberazione per noi.
Quali sono state le vostre principali influenze musicali per il nuovo disco?
D.M.: Il punk old-school, ma anche gente come gli Stone Roses o Moby sono stati influenze importanti per noi. Per quanto mi riguarda direi anche i Rolling Stones.
Che cosa ci potete dire riguardo ai testi? E’ Amy che si occupa di scriverli? Di che cosa parlano? Sono personali per lei?
D.M.: Sì, Amy scrive tutti i testi. Sono abbastanza introspettivi. In alcune canzoni parla anche di politica in Australia e della società . Inoltre c’è anche qualche love song.
Quanto si è evoluta la vostra band dalla pubblicazione del vostro primo EP “Giddy Up” del 2016?
B.W.: Siamo cresciuti molto. Allora eravamo molto giovani e non avevamo mai suonato in una band. Non avevamo mai avuto tutta questa esposizione. Sì, durante questi anni ci siamo evoluti molto.
Avete avuto l’occasione di andare in tour in tutto il mondo: quanto tutto ciò vi ha aiutato a diventare dei musicisti migliori?
D.M.: Nell’ultimo anno e mezzo prima della pandemia siamo sempre stati in giro e sono sicuro che questo ci abbia dato la possibilità di migliorare molto. Abbiamo imparato davvero tanto in quel periodo.
Un’ultima domanda: per favore potete scegliere una vostra canzone da usare come soundtrack di questa nostra chiacchierata?
D.M.: Direi “Snakes”.
Photo Credit: Jamie Wdziekonski