Questa sera il Covo Club di Bologna, nel suo cortile esterno, ha l’onore di ospitare niente meno che un re: stiamo ovviamente parlando di King Khan, questa volta accompagnato dagli Shrines, uno dei suoi numerosi e irresistibili progetti.

La band di stanza a Berlino sale sul palco della venue di viale Zagabria quando l’orologio segna le nove e cinquanta: sono solo gli Shrines, però, a presentarsi perchè il musicista canadese di origini indiane arriva dopo alcuni minuti e dopo un lungo intro strumentale da parte del suo gruppo. Ovviamente l’eccitazione dei presenti è subito alle stelle ed è difficile resistere ai ritmi trascinanti e pieni di energia che Arish Ahmad Kahn e compagni sanno imporre tra garage-rock, fantastici fiati e un’anima soul.

“No Regrets” è uno dei tanti esempi della perfezione della musica di King Khan: dagli irresistibili e pesanti riff garage, alle splendide melodie, ai cori incredibilmente catchy, ai ritmi esaltanti e irresistibili fino a un trio di fiati che aggiunge ulteriori piacevolissime tinte al suono del canadese, donando una sensazione di allegria.

Dopo un breve intervallo, in cui King Khan ne approfitta per andare a cambiarsi il vestito, si ritorna sul palco ed ecco la folle “Land Of The Freak” dal ritmo incalzante: la band di stanza a Berlino è una vera forza che non cede di un centimetro e, con sax e tromba che supportano quel nostalgico ritmo garage-pop, diventa davvero impossibile rimanere fermi.

Subito dopo “I Wanna Be A Girl” è incredibilmente esaltante con quel suo drumming inarrestabile e quelle chitarre dal sapore psichedelico, mentre i cori risultano sempre fantastici e appiccicosi.

Poco dopo i toni cambiano, invece, con “Pickin’ Up The Trash”: i fiati sono ancora protagonisti e ci portano verso ambientazioni soul, supportati da una strumentazione raffinata e precisa dai sapori jazzy.

Settanta minuti variegati ed esaltanti fin dal primo secondo in cui King Khan & The Shrines hanno spaziato tra diverse influenze e generi musicali, facendo passare una piacevole serata al pubblico bolognese: la presenza del canadese sul palco è senza dubbio sempre garanzia di qualità , di divertimento e di follia.