Quarant’anni fa veniva pubblicato “Forever Now”, terzo album degli inglesi Psychedelic Furs, il primo con cui la band di Richard Butler cercava visibilmente di allargare i propri consensi, dopo il forte interesse riscontrato dalla critica per i precedenti lavori e il crescente successo di pubblico, certamente colpito dall’innovativa proposta del gruppo.

E’ con questo album infatti che il suono della band abbraccia territori nuovi e si tinge di colori più vivaci, pur senza abbandonare quelle atmosfere psichedeliche e un po’ oscure che sin lì li aveva contraddistinti.

E come sempre accade, nonostante l’evidente bontà  dell’operazione, ci fu chi tra i sostenitori della prim’ora storse il naso a fronte di un sound appena più fresco e pulito, e mal digerì il fatto che due componenti storici avessero lasciato la squadra non senza strascichi personali, in quanto pare che alla base del conflitto ci fosse proprio la nuova direzione musicale che gli altri erano convinti a intraprendere.

Si temeva che con una chitarra in meno (quella di Roger Morris) il rock fosse meno saturo e più appiattito verso il pop e soprattutto che senza il caratteristico sassofono di Duncan Kilburn si perdesse la connotazione tipica degli Psychedelic Furs, in grado di miscelare al meglio varie suggestioni musicali.

Ci fu anche il desiderio di tentare nuove vie in fase di produzione e, senza il fidato Steve Lillywhite ““ che presto avrebbe fatto le fortune di un altro gruppo in forte ascesa: gli U2 ““ la scelta cadde sul rodato Todd Rundgren, nome assai noto anche in ambito commerciale e che nel disco contribuisce pure come efficace polistrumentista in alcuni brani.

Rimasti quindi ufficialmente un quartetto, ancora per poco, visto che per strada perderanno presto anche il batterista Vince Ely, ecco che la proposta in effetti poteva sembrare sulla carta meno stimolante, in un momento come quello (si era agli albori degli anni ottanta), nel quale si stava modificando la concezione di band, con allargamento ai suoni digitali.

In ogni caso il nuovo produttore cercò di ben sopperire alle lacune d’organico rimpolpando il gruppo con il sassofonista Gary Windo e il duo Flo & Eddy, noti coristi, e fu sufficiente in pratica un primo ascolto ai nuovi pezzi per comprendere come in realtà  si sia scongiurato quel rischio, poichè se possibile il sound dei Nostri appariva al contrario ancora più ricco di sfumature, con un utilizzo della tastiera mai così preminente, seppur non preponderante.

Rimase infatti solida una struttura rock nei pezzi ma le spruzzatine wave e una forte componente melodica furono determinanti a garantire quanto si era auspicato alla vigilia, vale a dire un successo ancora più su larga scala, grazie alla forza intrinseca di singoli quali “Love My Way” e “Run and Run” e alla qualità  “Goodbye”, brano pimpante e dinamico e “President Gas”, dalle sonorità  ruvide al punto giusto.

Senza tradire nessuno, nè il pubblico nè tanto meno se stessi, gli Psychedelic Furs di “Forever Now” rimarranno ancora, quindi, un gruppo assolutamente interessante e capace di colpire l’ascoltatore con varie frecce al proprio arco, optando via via per un taglio più romantico (in “No Easy Street”), più dark (“Only You and I”), più notturno (“Sleep Comes Down”) o movimentato (nell’incalzante prima traccia che intitola l’album), il tutto risultando in egual modo autentici e credibili.

Il talento di Butler, già  evidente, è ancora in là  dallo sbocciare del tutto, specie in fase di songwriting, ma per il resto è già  indiscutibilmente uno dei migliori frontman in circolazione.

Rimangono alcuni legami con David Bowie, da sempre un loro illustre estimatore, e soprattutto sono ancora presenti in maniera copiosa quei momenti tremendamente affascinanti e magnetici, disseminati con cura lungo l’ellepì, che scorre liscio senza intoppi mantenendo un buono standard qualitativo.

I semi verso il mainstream insomma furono lanciati, a raccoglierli sarebbe stato il successivo album in studio, forte di hit immortali come “Heaven”, che rappresentò a quel punto la cifra stilistica perfetta per arrivare al cuore di tutti, giungendo oltretutto intatta fino ai giorni nostri in tutta la sua scintillante bellezza.

Non so se lo stesso si possa dire di questo lavoro che, a conti fatti, risente un po’ a livello di produzione del tempo trascorso; nel collocarlo all’interno della lunga esperienza discografica del gruppo, mi viene da considerarlo per lo più un disco di transizione, importante soprattutto per definire quello che sarebbe accaduto in seguito. E già  questo, a ben vedere, è un merito non da poco che dobbiamo attribuirgli.

Psychedelic Furs ““ Forever Now
Data di pubblicazione:  25 settembre 1982
Tracce: 10
Lunghezza: 40:57
Etichetta: Columbia Records
Produttore: Todd Rundgren

Tracklist
1. Forever Now
2. Love My Way
3. Goodbye
4. Only You and I
5. Sleep Comes Down
6. President Gas
7. Run and Run
8. Danger
9. No Easy Street
10. Yes I Do (Merry-Go-Round)