Nemo propheta in patria. I  Crookers sono stati ignoranti in patria per una vita, mentre all’estero assurgevano allo status di superstar della musica house. Dopo aver prodotto miriadi di remix per i soggetti più disparati (due nomi su tutti: Chemical Brothers e U2), dando la loro personalissima impronta alla musica house. Hip-Hop, electro, fidget e house classica frullata in un calderone unico che ha generato imitatori nei 5 continenti, celebrato sul mercato dal loro album d’esordio, “Tons of Friends”, che in effetti presentava davvero una tonnellata di amici.

Da Kelis ai Soulwax, da Pitbull a Kid Cudi (che proprio al remix dei Crookers di “Day N Nite” deve la sua esplosione), da Will.I.Am a Róisà­n Murphy, nessuno si è rifiutato di dar loro una mano, arrivando a mietere vittime anche in Italia, complice la presenza di Fabri Fibra su “Festa Festa”, singolo italiano del disco. Dopo un anno passato in giro per il mondo a suonare nei club e nei festival più rinomati, tornano con un nuovo lavoro sulla lunga distanza, anticipato da 2 EP, chiamato “Dr.Gonzo” (e già  le mani vanno su per la citazione di “Paura e Delirio a Las Vegas”).

Gli amici, a questo giro, sono sempre tanti ma notevolmente meno del debutto, permettendo a Phra e Bot, ormai lontani dalle pressioni del successo a tutti i costi, di rafforzare la propria identità  e sfornare un seguito all’album di debutto davvero valido. Non ci sono hit propriamente da classifica in questo disco, ma solo pezzi destinati a essere sganciati nelle  dancefloor di tutto il mondo, scuotendo ogni club dalle fondamenta. Scorrendo tra la tracklist gli episodi maggiormente degni di nota, troviamo “Dushi”, posto in apertura, ottima anteprima al resto del disco, “Hummus”, in compagnia di Hudson Mohawke, scelto come primo singolo, rischia di spopolare nei dancefloor vista l’unione riuscita di melodia e beat, “Bust’Em Up” (con i Savage Skulls e “Carcola”, con His Majesty Andre e Lazy Ants, altre creature da dancefloor belle potenti e di sicuro impatto, a cui seguono le restanti tracce, onesto riempitivo del disco che però non riescono a rimanere impresse come le prime, eccezion fatta per “Get The F*ck Out Of My House” con i Savage Skulls. Anche se sulla lunga distanza rischiano di risultare un po’ ripetitivi (io, personalmente, li preferisco nei remix o negli EP, piuttosto che nella creazione di album), senza aver paura di osare i Crookers tirano fuori un buon prodotto. Non realizzano una sterile replica del loro debutto ma provano ad andare avanti e a innovare sempre più il loro suono, integrando alle classiche contaminazioni hip hop riferimenti alla scena club anni ’90 più classica, attingendo anche dalla scena techno.

Che sia la volta buona che anche in Italia ci si accorga di quanto talento hanno i producer house e di quanto vengano suonati all’estero, senza dover per forza diventare tormentoni estivi o nazionalpopolari? Da queste parti, onestamente, speriamo di si.

Dr. Gonzo
[ Southern Fried – 2011 ]
Similar Artist: Major Lazer, His Majesty Andre, Congorock, Soulwax
Rating:
1. Dushi
2. Wake App
3. Dr.Gonzo’s Anthem
4. Hummus
5. Bust’em Up
6. Gonzo CAMP
7. Carcola
8. Woh A Do
9. That Laughing Track
10. Get The F*^k Out My House
11. Springer
12. Texx
13. Just The End