Cosa mi aspettassi ancora dal duo di Manchester non e’ ben chiaro,forse la conferma di una classe cristallina,o forse l’ennesima riprova che la trasversalita’ e’ un pregio innato nell’accezione piu’ estesa possibile?
Chi lo sa,o magari la riscoperta di una sopita e maltrattata voglia di ballare con la testa per aria e le orecchie attente?
Nonostante un album di pregio,”Attack Decay Sustain Release” (Interscope), saccheggiato per succhiarne singoli dancefloor killers a tutto sprone ed una compilation mixata all’attivo per la serie “Suck My Deck” di Bugged Out (una delle piu’ belle e complete degli ultimi anni), James e Jas ci stupiscono nuovamente mettendosi dietro al banco di regia del 41 ° numero di “Fabriclive”, pronti a rinnovarne il successo.
Il mixato si presenta come un frullato psichedelico mai fuori posto e dai toni ambrati,notturno si’,ma anche pieno di comete infuocate e vertigini sottocutanee.
Qua si viaggia in una dimensione che il buon Syd Barrett non disdegnerebbe se fosse ancora in vita: ci si arrampica tra grandi classici come “Miura” dei Metro Area, “Flash” di Green Velvet e l’ultrasismica “Spastik” di Plastikman.
Lacche insomma che ogni deejay degno di tal nome dovrebbe aver incenerito almeno un paio di volte cadauna.
Allora metteteci l’inno universale “Blind” di Hercules & Love Affair remixato da un Serge Santiago strafatto di micropunte in attesa di parcheggiare il suo Citroen Ds all’entrata del Cosmic, puntellate qua e la’ con stile e cultura da manuale giustapponendo Moebius con Raymond Scott e Tomita e mettete in sicurezza con la new disco ad alto tasso lisergico di Shit Robot e Discodeine tra gli altri e tutto cio’ che vi rimarra’ al netto di qualche sbavatura, sara’ un ascolto piu’ che godibile ed un paio di gambe in cerca di training per riprendersi.
Gia’”…siamo di fronte all’ennesimo esempio di dance geneticamente modificata, godibile tanto sulle spiaggia di Ibiza quanto in qualche capannone oscuro nella periferia di Detroit senza scordare Berlino.
Ne va da se’ che,in ultima analisi,il risultato ottenuto dai S.M.D. premia una compattezza stilistica ed un’omogeneita’ di intenti musicali davvero granitica, peculiarita’ sempre piu’ rara nei mixati buttati fuori a razzo da studi ipertecnologici ed automatizzati: perfetti tecnicamente, ma privi dell’anima che tanto c’era cara nei mixtape di una volta.
Bravi dunque i nostri ragazzoni nella selezione azzimata della tracklist, spesso sorprendente, e nella tecnica miscelatoria sempre sul pezzo: forse, come anticipavo prima, ci sono troppe meteore per una colonna sonora che difficilmente ricorderemo come imprescindibile a venire.
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2. Sisters Of Transistors – The Don
3. Simian Mobile Disco – Simple
4. Hercules And Love Affair – Blind (Serge Santiago Version)
5. Smith N Hack – Space Warrior
6. Discodeine – Joystick
7. Shit Robot – Chasm
8. Perc & Fractal – Up Tool
9. Metro Area – Miura
10. Worthy – Crack EI
11. Moon Dog – Suite Equestria
12. Fine Cut Bodies – Huncut Hacuka
13. Bentobox vs Chordian – Aemono
14. Jelo & DeadMau5 – The Reward Is Cheese
15. Simian Mobile Disco – Sleep Deprivation (Simon Baker Remix)
16. Popof – The Chomper (LSD Version)
17. Raymond Scott – Cindy Electronium
18. Paul Woolford Presents Bobby Peru – Erotic Discourse
19. Moebius Plank Neumeier – Pitch Control
20. Plastikman – Spastik
21. Green Velvet – Flash
22. The Walker Brothers – Nite Flights (Album Version)