Devo ammetterlo, a me I Cani piacciono molto. Anche troppo. In mezzo alla miriade di cose che ascolto, tra dischi da recensire e qualche novità appena pubblicata, “Il Sorprendente Esordio Dei Cani” è stata la mia costante degli ultimi 5 mesi. Lo so, qualcuno può storcere il naso a riguardo. Un anno fa, dopo la pubblicazione della recensione su questo sito, sono partiti molti commenti contrastanti. Sicuramente questo gruppo divide gli ascoltatori. O ti piacciono o li odi. Un po’ per come succede a nomi blasonati come Vasco Rossi e Ligabue, oppure il caso più recente legato alle Luci Della Centrale Elettrica. L’entusiasmo per la serata comunque è forte. Assieme alla band romana ci sono come supporter i bravi Gazebo Penguins. Si prospetta del pogo continuo per tutto il concerto.
La location è quella dello storico locale romano adiacente al famoso Quartiere Coppedè, ovvero il Piper. C’è un lunga fila fuori per strada, composta da molti giovani ragazzi. Ma vedo anche qualche capello bianco e qualche bella barba incolta tipica dei trentenni. L’atmosfera dentro il locale è calda e molta gente e già sotto il palco pronta a ballare sotto il ritmo distorto di tastiere elettro-punk. Ma tocca prima agli emiliani Gazebo Penguins aprire la serata con il loro post-hardcore. Ovviamente la scaletta si concentra maggiormente sulla loro ultima fatica “Legna” e come nel disco si inizia con il brano “Il Tram delle Sei”. Distorsioni potenti, fischi dagli amplificatori e il loro cantato urlato a riscaldare la serata. Segue “Dettato” ed altri brani del loro recente repertorio. Ma non solo quelli, perchè nella breve setlist viene proposta anche una nuova versione di “Wes Anderson”, brano de I Cani, che assieme a “Senza di Te” conclude la loro esibizione, molto apprezzata dal pubblico.
Venti minuti dopo, alle 23 in punto, parte la sigla del Maurizio Costanzo Show, a ricordarci i vecchi tempi in cui il popolare programma primeggiava nella seconda serata televisiva, ed ecco che vediamo salire sul palco la band. 5 giovani ragazzi, tre tastiere, basso e batteria, tra specchi che riflettono luci e scritte intermittenti che si alternano sullo sfondo. Un’esibizione racchiusa in poco meno di un’ora, in cui succede di tutto per far felice chi stava sotto il palco a difendere i propri centimetri di spazio. Ma procediamo con ordine. La loro musica inizia anticipata dai cinguettii di uccelli che annunciano l’arrivo di “Hypsteria”, ed il pubblico inizia a scatenarsi. Segue poi “Door Selection” e un brano inedito accolto con calore dai presenti. Poi è il turno dell’acclamatissima “Wes Anderson” e dell’ultimo singolo “Perdona e Dimentica”.
Niccolò ha un modo di parlare quasi timido, ma nelle sue performance da sempre il massimo. E verso metà concerto annuncia la sorpresa avvenuta qualche giorno prima a Milano: la presenza di Max Pezzali. Il leader degli 883 si unisce alla band per cantare la nostalgica “Con Un Deca”. Per chi è cresciuto negli anni ’90 , quel pezzo è stato uno dei momenti migliori del duo Pezzali-Repetto. Ma in questa nuova veste, maggiormente elettronica, esalta ancor più i presenti. Un salto nel passato che fa sentire tutti un po’ ragazzini in sala, anche i più vecchi. Poi arriva il turno soft de “Il Pranzo di Santo Stefano” e della punkeggiante “Le Coppie”. Il finale spetta ad una versione di “Post -Punk” memorabile, in cui il front-leader de I Cani si getta sul pubblico, trascinato da un finale di brano violento, ma allo stesso tempo emozionante.
I bis che seguono sembrano annunciarsi infiammati. “Theme From The Cameretta” viene eseguita in una versione più spinta, mentre “I Pariolini di 18 Anni” fomenta i presenti verso il pezzo conclusivo “Le Velleità “. Anche qui come per “Post-Punk”, la versione dal vivo non risparmia le energie a nessuno dei presenti tra il pubblico. Addirittura c’è chi riesce a salire sul palco e ad unirsi ai componenti della band. Mentre Niccolò corre in mezzo al pubblico, per poi salire su un cubo e gettarsi sui ragazzi del mixer. Poi cessano i suoni distorti, le luci della sala si riaccendono e l’immagine che ho di fronte è quella di un pubblico stanco, ma soddisfatto.
In quell’ora scarsa I Cani sono riusciti a non risparmiarsi sul palco, mostrando una grande capacità a coinvolgere e a farsi coinvolgere. Probabilmente la tecnica non sarà il loro pezzo forte, ma l’energia che riescono a sprigionare dal vivo è incredibile e si sente molto. Provate per credere.