Zatarra
Piena Consapevolezza

La galassia dell’hip-hop italiano è assai vasta e raccoglie al suo interno le più varie istanza artistiche (pseudo-gansta, rapper impegnati, cantori introspettivi e visionari sonici): verso i confini più estremi di una scena dunque difficilmente catalogabile si muove anche il toscano Zatarra, rapper atipico e davvero poco noto in Italia nonostante altre platee europee si siano già  accorte di lui, specialmente la Francia in cui trascorre parte della sua vita e di cui utilizza sapientemente la lingua nelle rime. Questo feeling, ricambiato, tra Zatarra e la Francia, soprattutto Marsiglia, è dimostrato dal precedente ep completamente francofono che conteneva anche un brano dedicato all’Olympique de Marseille accolto assai positivamente dai tifosi della squadra francese (cercatevi il video se dubitate).

“Piena Consapevolezza” è il terzo disco di questo strano mc che mischia nei suoi pezzi aspetti goliardici (la deliziosa, irresistibile e ironica”Beato Te”, una “Surreale” che non poteva avere titolo più adatto) a soluzioni semiserie per la crisi economica europea (“Il Baratto”) e la decadenza morale (“Pese A Todo”), invettive politiche ed estetiche (“Varietà “) leggermente facili ma sempre impreziosite dal flow esperto di Zatarra (esemplare in “Meno Male Che c’è il Pranzo di Natale”).
Anche le soluzioni musicali sono varie e ben sfruttate: il cupo thrilling di “Capopolo” con Amir, il retrogusto jazz nell’importante “Proud of No Prejudice, l’incedere electro-step di “Un’Altra Tassa” con liriche piuttosto superficiali ma decisamente trascinante.

Un disco, questo “Piena Consapevolezza”, che, grazie all’istintività  molto old-school e alla versatilità  del suo autore, è capace di conquistare ascoltatori più esigenti e frequentatori solo saltuari del mondo hip-hop italiano.