Un titolo che ci riporta alla stagione dei figli dei fiori, potremmo dire e tutto sommato credo che ai ragazzi del Costa Rica la cosa non dispiaccia nemmeno, visto che in una foto promozinale sono proprio li, in pieno trip anni ’60, pure con i fiori in mano. Sta di fatto che un messaggio così bello e di speranza non può che catturare la nostra attenzione, anche nella sua semplicità. Quello che ovviamente ci ha fatto drizzare le antenne è come i Las Robertas riescono a veicolare e musicare questo messaggio.

Intanto alla produzione c’è un certo Owen Morris, si proprio lui, e non crediate che non si senta. Il buon Owen guida il quintetto in un sounbd debitore degli anni ’90, un guitar-rock che, con totale disinvoltura, butta sul piatto non solo melodie accattivanti e un groove decisamente carburato, ma anche shoegaze e influenze psichedelice che giocano a mescolarsi e rincorrersi.

Pregevoli lavori di basso, riff di chitarra che si fanno fin da subito importanti e coinvolgenti in un sound che davvero ci riporta ad eroi come The Brian Jonestown Massacre o The Dandy Warhols. Chitarre sporcate il giusto e un perfetto tocco pop: la sinergia tra la band e Owen Morris funziona che è un piacere. Ve lo assicuriamo. Non ci sono solo brani dal ritmo più basso o avvolgente in cui chitarre lisergiche guidano il nostro ascolto, basti pensare a una canzone pimpante e carica come “Awakening” che ci cattura subito con magici riverberi popedelici e un ritmo che si fa fin da subito coinvolgente o la sporchissima e “So Cool”, fuzz e garage al punto giusto, con un Anton Newcombe che batterebbe parecchio le mani .

Un gran bel disco!!

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