Credit: Brennan Schnell from Canada, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Roger Waters ha vinto la battaglia legale per poter suonare in concerto a Francoforte, dopo che questo era stato, inizialmente, cancellato a causa di accuse di antisemitismo.

L’ex frontman dei Pink Floyd avrebbe dovuto suonare alla Festhalle il 28 maggio, ma il Consiglio comunale di Francoforte ha annullato l’esibizione a causa delle opinioni del musicista su Israele, citandolo come “uno dei più noti antisemiti del mondo“.

Nonostante la cancellazione, all’inizio del mese Waters ha lasciato intendere che sarebbe andato comunque, in un aggiornamento su Instagram accanto a una foto della tomba di Sophie Scholl, una studentessa tedesca e attivista antinazista che fu decapitata con la ghigliottina nel 1943 per aver distribuito volantini contro la guerra all’Università di Monaco. Il post suggeriva anche come Waters avesse presentato un’ingiunzione contro il consiglio. In precedenza, Waters aveva dichiarato che avrebbe potuto intraprendere un’azione legale contro la mozione di annullamento delle sue esibizioni, cosa che riteneva “ingiustificabile” e un tentativo di “metterlo a tacere“.

Ora il tribunale amministrativo di Francoforte ha stabilito che Waters potrà fare il concerto.

Pur riconoscendo che alcuni aspetti del suo spettacolo siano “di cattivo gusto“, rifacendosi al simbolismo ispirato al regime nazista, il tribunale ha citato la libertà artistica tra le ragioni principali della decisione, come riporta il The Guardian. Le autorità cittadine di Francoforte e di altre città tedesche si erano opposte al concerto perché in un precedente tour era stato presentato come parte dello spettacolo un pallone a forma di maiale raffigurante la Stella di Davide e vari loghi aziendali. Una parte delle critiche riguardava anche il luogo del concerto, in cui durante il novembre del 1938, più di 3.000 uomini ebrei di Francoforte e delle zone circostanti furono radunati, maltrattati e successivamente deportati nei campi di concentramento dove molti di loro furono uccisi. Il tribunale ha affermato che, nonostante il suo spettacolo faccia uso di “simbolismi palesemente basati su quelli del regime nazionalsocialista“, il cui cattivo gusto è stato esacerbato dalla scelta della Festhalle come sede a causa del suo background storico, il concerto deve essere “visto come un’opera d’arte” e che non ci sono motivi sufficienti per giustificare il divieto di esibirsi per Waters.

Il punto più cruciale, secondo il tribunale, è che l’esibizione del musicista “non ha glorificato o relativizzato i crimini dei nazisti o si è identificata con l’ideologia razzista nazista“, e non c’è stata alcuna prova che Waters abbia usato materiale di propaganda nel suo spettacolo. La città e la sua amministrazione ha naturalmente il diritto di appellarsi alla decisione.

Ricordiamo come il mese scorso era stata lanciata una petizione per ribaltare la decisione del Consiglio comunale di Francoforte, firmata da artisti del calibro di Eric Clapton, Tom Morello dei Rage Against The Machine e Nick Mason dei Pink Floyd.”Le critiche di Waters al trattamento dei palestinesi da parte di Israele fanno parte della sua lunga attività di difesa dei diritti umani in tutto il mondo“, si legge nella descrizione della petizione.