Elisa Moro from Fiume Veneto (PN), CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Nel maggio dello scorso anno gli Zen Circus avevano pubblicato il loro dodicesimo album, “Cari Fottutissimi Amici“, che comprende dieci brani inediti insieme a ospiti speciali tra cui Motta, Fast Animals And Slow Kids, Luca Carboni e Brunori Sas.

La band pisana ovviamente ha già portato in giro questo disco, ma prima di prendersi una pausa di un paio d’anni per lavorare sui progetti solisti dei suoi componenti e per scrivere un nuovo disco, decide di organizzare un ultimo tour per salutare i fan e per dare la possibilità di vederli dal vivo a chi non fosse riuscito a partecipare ai precedenti live-show.

Dopo l’anteprima di San Benedetto Del Tronto (AP) del 30 aprile, queste feste di Appino e compagni ripartono proprio stasera dall’Arena Puccini di Bologna, situata all’interno del Parco Del Dopolavoro Ferroviario della città felsinea: il concerto è già sold-out da settimane, ennesimo segno di come il gruppo toscano sia legato al capoluogo dell’Emilia-Romagna, in cui nel 2019 si era tenuto il concerto per il loro ventennale, riempiendo pure il Paladozza.

Sono da poco passate le nove e cinque, quando la band pisana sale sul palco davanti a un pubblico decisamente caldo, nonostante la pioggia, che comunque scenderà a tratti durante le fasi iniziali del concerto, seppur mai in maniera particolarmente violenta.

Dopo un’introduzione con riff pesanti, ecco “La Terza Guerra Mondiale”, title-track del loro LP del 2016, che oggi più che mai suona profetica, visto ciò che sta succedendo in Ucraina, anche se ai tempi Appino e soci l’avevano scritta in maniera provocatoria e con estrema ironia: la festa ha subito inizio perché il pubblico entra immediatamente nel mood giusto e il ritornello conquista subito tutti con i singalong che andranno avanti per tutta la serata.

Appino è decisamente in forma e la sua voce è forte anche in occasione dei brani più tranquilli come “Non Voglio Ballare”, in cui il frontman toscano usa la chitarra acustica, che aggiunge un tocco pop al brano.

“Voglio Invecchiare Male”, uno dei due estratti dal loro LP più recente presenti in setlist oggi, ha un tono decisamente più riflessivo che ben si distingue nei vocals di Andrea, che si fanno più passionali, ma la sua anima rock esce comunque grazie a un’aggressività chitarristica portata dallo stesso Appino e dal maestro Pellegrini.

Non puo’ ovviamente mancare “Andate Tutti Affanculo”, un vero e proprio inno folk-punk che vede, però, Appino scivolare mentre cerca di scendere dal palco per avvicinarsi ai fan: mentre il frontman riceve le prime cure, i suoi compagni riescono comunque ad andare avanti con lo show con una lunga jam, prima che Andrea ritorni a chiudere il brano per la gioia della folla emiliana, che canta ogni singola parola della canzone insieme al gruppo pisano.

Superato brillantemente questo leggero infortunio di Appino, si prosegue con il rock di “Ilenia”, dove le chitarre ricche di adrenalina ci regalano uno dei momenti più esaltanti della serata, mentre poco più avanti Andrea rimane sul palco da solo insieme al “Geometra” Pagni, per eseguire “L’Amore E’ Una Dittatura”, la canzone portata a Sanremo nel 2019, in una inaspettata versione solo voce e piano:

Siamo stati in campeggio in Liguria a un festival e ci hanno chiesto di portare una canzone ed è questa

spiegano i toscani.

E’ poi la volta della vecchia e divertentissima “Ragazzo Eroe”, in cui Karim Qqru si sposta davanti a suonare lo washboard, mentre Appino e il maestro Pellegrini, caricati su un canotto sulla testa del pubblico, riescono ad arrivare sino al far dalla parte opposta dell’arena per recuperare una birra per il buon Ufo DJ.

Ancora un estratto da “Nati Per Subire” (2011) con la saltellante “I Qualunquisti”, piena di energia e davvero irresistibile, prima della chiusura proprio con la title-track di quel disco, supportata da handclapping e cori continui da parte della folla emiliana.

Gli Zen Circus tornano sul palco dopo pochi attimi con “L’Anima Non Conta”, prima che “Viva” chiuda definitavamente la serata con l’ennesimo anthem, mentre i numerosi fan presenti continuano a cantare, a saltare e a ballare, lasciandosi trascinare dall’energia incazzata del suono del gruppo toscano.

Un’ora e tre quarti di puro divertimento e di grande adrenalina in cui gli Zen Circus hanno potuto salutare i fan prima dello stop previsto: la festa è riuscita nel migliore dei modi e non vediamo l’ora di rivederli nel loro ambiente naturale, il palco, con un nuovo album da presentare.