Vincere è difficile, ma confermarsi lo è ancora di più.
Quando si esce da un esordio discografico come “The Year Of Hibernation”, il rischio di fallire può diventare altissimo. Un po’ perchè il primo capitolo firmato da Trevor Powers era un piccolo gioiello di lo-fi mischiato al disagio personale vissuto. Sorprese molti all’epoca la proposta di Youth Lagoon, raccogliendo con se una serie di feedback positivi. Adesso ci riprova a bissare l’esordio con questo nuovo lavoro intitolato “Wondrous Bughouse”, con i suoi 10 brani che mantengono lo stile malinconico dell’artista americano.
Ma c’è qualcosa di sostanzialmente diverso in questo disco. Se “The Year Of Hibernation” viaggiava nei suoi crepuscoli esplosivi (vedi “Montana” e “July”) questa ultima opera sembra girare in una sorta di giostra decadente. Non a caso “Dropla”, singolo anteprima, può essere letto come brano manifesto del disco stesso. I suoni si arricchiscono di colori, ed il ritmo in ogni brano diventa imprevedibilmente coinvolgente. E’ sicuramente un disco più variegato rispetto al precedente, dove forse peccava in troppa eterogeneità . Non ti affascina al primo ascolto, ma questo già era stato chiaro 3 anni fa. “The Bath” evoca atmosfere psichedeliche alienanti, per poi cambiare all’improvviso la sua direzione verso oasi dream-pop. “Mute” sorprende nel suo incidere sempre più intenso. “Attic Doctor” fluttua in una sorta di valzer moderno. Il ritmo spensierato di “Third Dystopia” e l’introspezione “Daisyphobia” sono ulteriori esempi di come questo lavoro risulti, musicalmente parlando, più maturo.
Nel suo complesso “Wondrous Bughouse” non è convincente come il suo predecessore, ma rimane pur sempre un disco interessante, capace attraverso i suoi brani migliori, di sorprenderci e affascinarci come quelle vecchie giostre che aspettavamo arrivare in paese da piccoli.