Grande attesa da parte di tutti i fanatici degli anni ’80 per “Wham!”, il documentario sulla celeberrima band che sbarca su Netflix in streaming a partire da oggi 5 luglio 2023.
Il filmato racconta la storia del duo pop degli anni ’80 che Ridgeley formò con George Michael.
Andrew si è fatto una bella chiacchierata con NME in merito al documentario:
Mi è piaciuto molto il processo di revisione della nostra carriera da questo punto di vista e mi sono fatto un’idea di quanto sia stato divertente. La velocità e la portata di tutto ciò è stata piuttosto sorprendente. La cosa bella degli Wham! è che sono stati quasi esclusivamente un periodo gioioso e positivo nelle nostre vite. ha avuto un inizio, una parte centrale e una fine, quindi è una grande storia.
Utilizzando la cornice narrativa degli album di ritagli di giornale compilati dalla madre di Ridgeley, il documentario ripercorre il modo in cui Ridgeley incontrò Georgios Kyriacos Panayiotou (che in seguito adottò il nome d’arte di George Michael) alla scuola elementare di Bushey Meads nell’Hertfordshire, in Inghilterra, quando un insegnante gli assegnò il ruolo di mentore e i due legarono per il comune amore per i Queen, i Joy Division e gli sketch dei Monty Python.
Con la morte di George, sono diventato molto più consapevole di quanto sia forte l’affetto per gli Wham!, del posto che occupano nell’immaginario della gente e della simpatia nei confronti della band. Mi è sembrato quindi naturale affrontare il tema dell’eredità degli Wham! Il documentario colloca il nostro successo nel contesto della nostra amicizia e di come questa abbia definito gli Wham! È la nostra autentica amicizia che ci ha contraddistinto come unici. George è ricordato con affetto da tutti coloro che lo hanno conosciuto e sono abbastanza sicuro che avrebbe apprezzato e approvato le scelte che abbiamo fatto. La cosa bella è che è narrato esclusivamente dalla voce di George, utilizzando interviste d’archivio e la mia, il che lo rende intimo.
Il musicista ha poi spiegato che tra i ricordi più cari che ha di Michael, da lui soprannominato Yog (dalla pronuncia greca di Georgious), ci sono le loro scappatelle adolescenziali prima della fama, come quella di essere stati cacciati da un locale di Soho a Londra.
Eravamo andati in uno strip club quando avevamo 16-17 anni e avevamo chiesto il conto delle consumazioni, che era assolutamente esorbitante, così abbiamo detto: “Non lo pagheremo!”, finché non è stato chiamato il portiere ed è stato chiaro che non saremmo andati da nessuna parte finché non l’avessimo fatto. Ci hanno chiesto ogni singolo penny che avevamo – che era di 20 sterline – e poi ci hanno chiesto di andarcene.
Direi che l’eredità degli Wham! è rimasta forte. La nostra musica è sempre stata suonata. Se si considera che nel primo film di Deadpool ,del 2016, la canzone “Careless Whisper” degli Wham! era molto presente, beh, credo che sia una parte forte della cultura popolare. La musica resiste alla prova del tempo e ha una vivacità e un’energia che piace alla generazione Z.
Yog era meno sicuro di sé da giovane, non aveva ancora identificato chi fosse e, in un certo senso, con la band si è velocizzata la sua crescita come persona, diventando l’artista George Michael, accelerata dalla nostra ascesa al successo come Wham! Se non avessimo avuto una carriera di successo, forse non sarebbe arrivato a destinazione così rapidamente. Aveva bisogno delle circostanze giuste che gli permettessero di compiere il suo destino e fortunatamente così è stato.
Come dicevamo, “Wham!” esce oggi su Netflix a livello globale. “Wham! The Singles: Echoes From The Heaven”, nuova raccolta dei classici del gruppo, invece, sarà disponibile dal 7 luglio in diversi formati.