Pareva tutto finito e invece le carte sul tavolo cambiano ancora in modo inaspettato. La Corte d’Appello infatti ha reintegrato la causa per pedopornografia di Spencer Elden, il famoso bambino che, nel 1991, compariva sulla storica copertina di “Nevermind” dei Nirvana: Elden può quindi procedere con la sua causa.
La causa per pedopornografia era stata intentata da Spencer Elden contro i Nirvana per l’uso della sua immagine sulla copertina dell’iconico album “Nevermind”. La decisione dalla Corte d’Appello degli Stati Uniti arriva più di un anno dopo che la causa era stata respinta da un tribunale distrettuale della California.
Secondo un riassunto ufficiale della nuova sentenza, depositata giovedì (21 dicembre), la corte d’appello ha ribaltato la decisione della corte distrettuale “poiché ogni ripubblicazione di materiale pedopornografico può costituire un nuovo danno personale, la denuncia di Elden che asseriva la ripubblicazione della copertina dell’album nei dieci anni precedenti la sua azione non è caduta in prescrizione“.
Nell’agosto del 2021, Elden aveva citato in giudizio Krist Novoselic, Dave Grohl e Courtney Love (in rappresentanza dell’eredità di Kurt Cobain), oltre a Universal Music Group, Geffen Records, il fotografo Kirk Weddle per l’uso della sua immagine di bambino nudo di 4 mesi sulla copertina dell’album. Elden aveva affermato di essere stato “ampiamente sfruttato dagli imputati che avevano consapevolmente posseduto, trasportato, riprodotto, pubblicizzato, promosso, presentato, distribuito, fornito e ottenuto materiale pedopornografico commerciale raffigurante lui stesso“.
I Nirvana e le altre parti chiamate in causa avevano presentato una mozione di archiviazione nel dicembre 2021, sostenendo che la denuncia non era “seria” e che Elden “aveva trascorso tre decenni traendo profitto dalla sua celebrità come “bambino dei Nirvana“”. La causa è stata archiviata dopo che Elden non ha rispettato la scadenza per rispondere, ma è stata ripresentata nel gennaio 2022, per poi essere respinta nel settembre 2022 dal giudice statunitense Fernando Olguin, che aveva stabilito come la denuncia fosse stata presentata oltre il termine di prescrizione di 10 anni.
Nel motivare la decisione di annullare l’archiviazione, la Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Nono Circuito ha osservato che “il reclamo di Elden denuncia nuovi danni, derivanti dalla ridistribuzione della copertina dell’album da parte degli imputati nei dieci anni precedenti l’azione legale“, compreso quindi il cofanetto del 30° anniversario pubblicato nel 2021.
La corte d’appello ha concluso: “Poiché la richiesta di risarcimento di Elden non è bloccata dalla prescrizione decennale, il tribunale distrettuale ha errato nell’accogliere l’istanza di archiviazione dei convenuti per prescrizione“.
Oltre a richiedere un risarcimento monetario, Elden ha chiesto di cambiare la grafica della copertina per tutte le future ristampe di “Nevermind”.
…insomma, tutto torna in gioco…