Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto
KINGS OF LEON – “Can We Please Have Fun”
[Capitol]
rock
Il sesto album in studio per la band americano segue di 3 anni il precedente “When You See Yourself” ed è stato registrato ai Dark Horse Studio insieme al produttore, fresco di collaborazione con i quattro musicisti, Kid Harpoon. I KOL in un comunicato dichiarano:
È stato il disco più divertente al quale abbiamo partecipato… È come se ci permettessimo di essere musicalmente vulnerabili…
ARAB STRAP – “I’m Totally Fine With It Don’t Give a Fuck Anymore”
[Rock Action]
alternative-rock
A distanza di poco più di tre anni dall’uscita del loro settimo LP, “As Days Get Dark“, gli Arab Strap tornano, via Rock Action Records, con un nuovo lavoro sulla lunga distanza. L’album esamina temi urgenti e attuali, come le teorie cospirazioniste, la dipendenza da internet e le anime dimenticate nel nostro pianeta apparentemente connesso, il tutto avvolto da motivi fra i più orecchiabili nella carriera della band. Il risultato è un disco carico di quella che Aidan Moffat definisce come una rabbia tranquilla, un album che contiene in egual misura rabbia e amore per il mondo tangibile e quello intangibile, e per quello a cui si sceglie di credere e di dedicarsi.
AMEN DUNES – “Death Jokes”
[Sub Pop]
indie-rock, songwriting
Tra la pubblicazione dell’ultimo disco “Follows” (2018) e la realizzazione di questo “Death Jokes” Damon McMahon, cantautore che si nasconde dietro il moniker Amen Dunes, è passato dall’esperienza straniante della pandemia alla gioia del diventare padre affrontando, nel mezzo, un trasloco da Los Angeles a New York. A questo lavoro collabornano Jason Williamson dei Sleafor Mods il bassista Sam Wilkes e una serie di produttori (Christoffer Berg, Kwake Bass, Panoram e Money Mark ) impegnati su diverse tracce.
LES SAVY FAV – “Oui, LSF”
[Frenchkiss/The Orchard]
alternative-rock
“OUI, LSF”, primo disco in 14 anni per la band newyorkese, è stato registrato nell’attico di Brooklyn, definito strano fienile, del frontman Tim Harrington che sul lavoro aggiunge: è un disco cresciuto in modo organico, sia in senso letterale che figurativo.
A.G. COOK – “Britpop”
[New Alias]
elettronica
Presentato come un’odissea di 24 canzoni in tre parti, in “Britpop” il talentuoso musicista e produttore A.G. Cook scatta un’istantanea della sua personalissima visione di pop: il disco è diviso tre parti – Past, Present e Future – per esplorare elettronica, Britpop e suoni futuristici, il tutto mescolato con mainstream (in una traccia c’è anch Charlie XCX) e musica sperimentale.
DEHD – “Poetry”
[Fat Possum]
alternative-rock
Successore dell’apprezzato “Blue Skies“, 2022, “Poetry” è coprodotto dal trio di Chicago insieme a Ziyad Asrar dei Whitney e registrato ai Palisade Studio di proprietà di Jason Balla chitarrista della band.
VILLAGERS – “That Golden Time”
[Domino]
songwriting, folk
Dopo “Fever Dreams”, il pluripremiato cantautore-strumentista dublinese Conor O’Brien torna con questo “That Golden Time“, un nuovo lavoro che, a quanto ci fanno sapere le note stampa, mette in luce il caratteristico estro melodico di Villagers, il suo dono per gli arrangiamenti al tempo stesso vividi e sottili e i testi che racchiudono le sue speranze, le sue paure e i suoi sogni in una poesia riccamente coinvolgente.
HOW TO DRESS WELL – “I Am Toward You”
[Sargent House]
dream-pop, elettronica
Le lavorazioni di “I Am Toward You”, quinto album del progetto, che vede i contributi di CFCF, Trayer Tryon, Anarthia DLT, Chris Votek, Joel Ford, Josh Clancy, Brian Allen Simon (Anenon) e Aaron Charles Read, sono iniziate nel 2020 quando Tom Krell, titolare del progetto, ha concluso il suo dottorato in filosofia con una tesi sulla possibilità di una metafisica non nichilista.
MICK HARVEY – “Five Ways To Say Goodbye”
[Mute]
songwriting
La nuova raccolta di 12 tracce dell’ex Bad Seeds include composizioni originali insieme a brani scritti da artisti diversi come Ed Kuepper (co-fondatore di The Saints), Fatal Shore (Phil Shoenfelt e Bruno Adams), David McComb (The Triffids, Blackeyed Susans), Lo Carmen e Lee Hazelwood. In tutto l’album, il musicista nativo di Rochester, Victoria crea un’atmosfera coerente tra le canzoni di altri e le sue, come se facessero tutte parte dello stesso lignaggio e di un mondo sonoro interconnesso. Come tali, queste rielaborazioni vanno ben oltre la funzione di semplici cover.
ANGUS & JULIA STONE – “Cape forestier”
[Play It Again Sam]
songwriting, folk-rock
“Cape Forestier” si presenta come un libro di favole tratto dai cuori e dalle menti del duo ed è come se con ogni canzone si svelasse una pagina diversa. I brani, che ricordano i loro lavori precedenti, spaziano dalle storie d’amore come “My Little Anchor” o la trascinante “Somehow”, un racconto appassionato di amore non corrisposto, a brani come “Down to The Sea” che esplorano una visione unica della società e di ciò che accade intorno a noi. Insieme, le tracce di “Cape Forestier” sono registrazioni sorprendentemente toccanti e strutturate che coinvolgono immediatamente l’ascoltatore nella visione semplice e affascinante del mondo di Angus e Julia Stone.
KEELEY FORSYTH – “The Hollow”
[FatCat]
alternative, songwriting
Il paesaggio tetro e inquietante che circonda la casa di Keeley nel North Yorkshire sembra abitare il suo terzo LP, “The Hollow”. La brughiera, visibile dalla finestra del suo studio, ha un impatto su una musica che sembra fatta di questi luoghi: spazzati dal vento, bagnati di pioggia e lampeggianti attraverso il paesaggio poco illuminato. Il titolo dell’album deriva dalla scoperta di un pozzo minerario abbandonato da tempo mentre si passeggiava: il passato si nasconde dentro e infesta il presente che ora occupiamo. Una connessione con il tempo che ci colloca al suo interno, di fronte a ciò che è andato e a ciò che potrebbe venire. Ma forse quel tempo non ha alcuna importanza se siamo qui o no.
JOSIENNE CLARKE – “Parenthesis, I”
[Corduroy Punk Records]
songwriting, folk
A distanza di appena un anno dall’uscita di “Onliness”, Josienne Clarke ritornerà il prossimo 10 maggio con un nuovo LP, “Parenthesis, I“. Registrato a La Chunky Studio di Finnieston, Glasgow, il disco è stato scritto e prodotto dalla stessa Clarke, mentre Mike Hillier si è occupato del mixing e del mastering.
BIG SPECIAL – “Postindustrial Hometown Blues”
[So Recordings]
alt-blues, rap
La band di Birmingham al debutto con full-length, “Postindustrial Hometown Blues“. Il frontman Joe Hicklin spiega:
“POSTINDUSTRIAL HOMETOWN BLUES” è un album sulla depressione. Parla delle diverse forme che assume: personali, sociali, generazionali… e parla di come ci si trova faccia a faccia con questi fantasmi e di cosa facciamo o come ci sentiamo quando ciò accade.
L’album non offre risposte, è solo l’espressione onesta di un’esperienza della classe operaia nell’Inghilterra moderna attraverso gli occhi di una salute mentale malata, la ricerca dell’arte e il disincanto politico; una storia di ruminazione, realizzazione e reazione. “POSTINDUSTRIAL HOMETOWN BLUES” parla di come siamo collegati dalle nostre lotte comuni e, sebbene sia cupo e rabbioso, l’album contiene un tranquillo sentimento di amore e speranza. Si tratta di ridere di fronte al vuoto, riconoscere il suo peso opprimente, tenersi per mano e andare avanti.
ORVILLE PECK – “Stampede: Vol. 1”
[Warner]
country, alternative rock
In questo nuovo “Stampede Vol. 1” il misterioso cantautore country sudafricano riallocatosi in Canada collabora con Elton John, Noah Cyrus, Midland, Allison Russell, Nathaniel Rateliff, Bu Cuaron e Willi Nelson per la traccia “Cowboys Are Frequently Secretly Fond Of Each Other”.
POKEY LAFARGE – “Rhumba Country”
[New West Records]
songwriting, folk, country
Dopo oltre due anni e mezzo dall’uscita del suo nono LP, “In The Blossom Of Their Shade”, Pokey LaFarge torna con un disco co-prodotto insieme a Chris Seefried ed Elliot Bergman: “Rhumba Country” è il tentativo dell’artitsta di catturare il suono della pura gioia. Dice Pokey:
C’è stato un tempo in cui ho glorificato la tristezza perché avevo perso di vista chi ero, ma ora ho capito che creare ed esprimere la gioia è il mio dono, e i doni sono fatti per essere condivisi.
YAYA BEY – “Ten Fold”
[Big Dada]
rnb
Dopo il sorprendente “Remember Your North Star” (2022) il nuovo lavoro dell’artista rnb di Brooklyn.
SHANNON & THE CLAMS – “The Moon Is In The Wrong Place”
[Easy Eye Sound]
alternative-rock
Settimo LP prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys. Il disco è stato ispirato da una tragedia: nel 2022, infatti, Joe Haener, fidanzato di Shannon, è purtroppo deceduto in un incidente d’auto proprio pochissime settimane prima del loro matrimonio. L’album viene definito come un’esplorazione olistica del lutto e della celebrazione della vita, con le canzoni e gli arrangiamenti più ampi ed emozionanti del loro celebre catalogo.
JORDAN RAKEI – “The Loop”
[Verve Forecast/Decca]
songwriting, pop-rock
“The Loop”, quinto album per Rakei il primo per la storica Decca, esplora temi importanti come il ciclo della vita, la fedeltà a se stessi, il bambino interiore, il legame con la natura, l’innamoramento e la riflessione.
JACKIE WEST – “Close To The Mystery”
[Ruination Record Co.]
folk, songwriting
Tra echi di Aldous Harding e Jessica Pratt il debut album della cantautrice newyorchese.
I. JORDAN – “I Am Jordan”
[Ninja Tune]
elettronica, dance
Atteso debut album su Ninja Tune per il produttore britannico che rende omaggio ai suoni dance del nord come donk e hardstyle, alla trance e all’house.
TOM SKINNER – “Voices of Bishara Live at “Mu””
[International Anthem]
alternative-jazz
Nel gennaio 2023 Tom Skinner (The Smile) e la sua band suonano dal vivo, al club londinese mu, il loro ultimo disco “Voices of Bishara” (Brownswood, IARC & Nonesuch, 2022). La performance diventa oggi un disco dal vivo.