La cantautrice Frankie Bird il 6 giugno ha pubblicato il suo LP di debutto, “Twenty Something” e il brano “23″ è l’ultimo singolo che fa da apripista.
“23″ è la mia personale esperienza di sentirmi come Dorothy a Oz. Ho scritto questa canzone durante la pandemia, quando avevo 29 anni, idolatrando l’anno in cui ne avevo 23, quando tutti i miei sogni si sono realizzati e mi sentivo come se fossi a Oz. Vivevo pienamente nel passato, ero congelata nel tempo, negavo la mia situazione attuale e sognavo di tornare indietro nel tempo. Mi sentivo come Dorothy, tornata in Kansas nel suo mondo color seppia, senza essere del tutto sicura che le avventure di Oz le fossero realmente accadute. Era tutto nella mia testa? Con il passare dell’anno, la mia mentalità ha iniziato a cambiare, così come il mondo in cui vivevo. Ho scritto il mio album, Twenty Something, ho trovato un nuovo gruppo di musicisti con cui collaborare e ho realizzato la musica di cui sono più orgogliosa. Per la prima volta dopo anni ero più innamorato del mio presente che del mio passato. Quando ho registrato 23, ho finalmente sentito quello che speravo nella canzone. Non c’è posto come casa. Non c’è posto come 29. Non c’è posto come qui e ora.
Il disco di Frankie è un piacevole viaggio in un pop colorato e zuccheroso. Canzoni semplici, immediate. Arrangiate sempre con gusto e con freschezza. Un album scorrevole e accattivante, solare al punto giusto, segnale di una serenità ritrovata finalmente dall’artista. Un buon antidoto alla pesantezza assoluta dell’ultimo album di Taylor Swift.
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