Sabù E La Vigilia
Logica Egoistica

L’uomo si uniforma bene a questo progresso nella perfetta imperfezione

Uniformità  che nel quotidiano si respira nei profumi griffati degli uomini d’affari e delle ragazze anoressiche, che si ascolta nel gergo ormai imperante dei “Più tardi ci whatsappiamo” e “Taggami su Face”, che si vede tra le dita che sfiorano touch screen e dietro le lenti degli occhiali di quella maison parigina.
La frase, ripetuta più volte nell’intro di “Logica Egoistica”, racchiude il senso dell’ultimo lavoro del cantautore siciliano Salvatore “Sabù” Alaimo: uno sguardo all’uomo del nostro tempo immerso nell’imperfezione di ciò che viene presentato come vero, meraviglioso ed imprescindibile.

Ironia, dolcezza (contenuta e mai stucchevole) e una vitalità  pulsante come il cuore di chi corre, sono i tre ingredienti principali delle dieci tracce, caratterizzate da una natura rock non priva di citazioni (che spaziano dai Muse al Vasco Rossi di inizio millennio).
L’ironia (che la fa da padrona in quasi tutto l’album) si macchia di rabbia e amarezza cantando di politici immaginari dalla bocca piena di parole e promesse (“Trinacria Revolution” e “Logica Egoistica”), per poi ritornare alla sua purezza d’origine nella descrizione delle alienazioni da social network (e non solo) che, anche in questo caso, rendono le persone sempre più uniformi, assumendo sembianze di manichini in serie o di pecore in gregge (“Deviato”). è semplice intuire che Sabù è la pecora nera che indossa il vello bianco per puro diletto, per poi gettarlo in un angolo al momento opportuno. “Logica Egoistica” infatti non è solo un viaggio nel mondo esterno fatto di politica, internet e metropoli frenetiche (“Dove Sarà “): alla realtà  si frappongono il Sogno, il riconoscersi nella solitudine accresciuta dal silenzio (“Lontano”) e la ricerca di un motivo per cui valga la pena di morire (“Oltre il Dolore”).

E per sognare, guardarsi dentro e confrontarsi con l’altro, non si può che essere un po’, logicamente, egoisti. E se questo avviene in modo sincero, senza mai abbassare gli occhi davanti allo specchio, il risultato non potrà  che essere soddisfacente, sia per l’autore che per l’ascoltatore.
Come in questo caso.

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