Un rock energico e profondamente espressivo quello dei Sonnocolla, giovane band sarda di Olbia, al debutto ufficiale con “E.R.A.” registrato presso l’etichetta Seahorse Recording.

I quattro, attivi dal 2006 seppur con incisivi cambi di line-up, presentano un lavoro decisamente gradevole sotto molteplici punti di vista: il sound è uno di questi, e nonostante marcati riferimenti all’alternative, si implementa attraverso variazioni della struttura ritmica fino a creare un nuovo ambiente con sfumature decisamente sperimentali.
Una delle caratteristiche più immediate, riscontrabili durante l’ascolto, sembra infatti quella di voler coniugare questa interessante pratica sonora a quella cantautoriale: quasi tutti i nove brani seguono questa impostazione di fondo con una certa regolarità  e cadenze eseguite in maniera producente.

Il disco si apre con “Bruceranno i giorni”, un riff dal sapore anni ’90 che sprofonda nelle radici di un’interiorità  spezzata, un salto nel vuoto forse per evitare di “Nutrire un nulla apparente”, track dalle sonorità  fisiche e trascinanti. “Polvere nel vento” si distingue per la sua vena malinconica e il gioco delle variazioni mentre un’anima dal graffio sempre più metropolitano e sognatore canta Il disordine delle cose, una melodia potente e lacerante. Vergini orizzontali sottolinea invece le numerose affinità  musicali dei Sonnocolla alla cultura post-rock e le sue declinazioni che trovano il loro apice in “Buio (il Bodhisatva Assente)” nonchè primo singolo: la qualità  di questo pezzo è devastante sia dal punto di vista tecnico, dove si può apprezzare il talento e le idee che sono alla base del disco, sia da quello testuale, nel quale i tratti più cupi si spengono e riaccendono come onde sonore nel precario mare dell’esistenza. La citazione finale di Alejandro Jodorowsky (visibile nel video) testimonia la loro onestà  intellettuale.

La ricercatezza delle parole è uno dei pregi che più contraddistinguono i Sonnocolla: non è da sottovalutare tuttavia l’atteggiamento ritmico, quasi disomogeneo, e la mancanza di un habitat contemporaneo trascritto tramite un intimità  che cerca spazio e consapevolezza. Un buon esordio decisamente da ricordare e da tenere a mente: non capita spesso di trovare questo spessore nelle giovani band emergenti.

E.R.A.
[ Seahorse – 2013 ]
Genere: alternative, post-rock

Rating:

1. Bruceranno I Giorni
2. Le Mani Stanche
3. Nutrire Un Nulla Apparente
4. Polvere Nel Vento
5. Il Disordine Delle Cose
6. Vertigini Orizzontali
7. L’Amore In Letargo
8. Buio (Il Bodhisatva Assente)
9. Il Gusto Della Ragione