Lasciar traccia, memoria: documentare appunto è da sempre un’attitudine umana che si è evoluta nei tempi attraverso il documento, inteso come un qualunque mezzo grafico che provi l’esistenza di un fatto reale. Dai graffiti delle caverne degli uomini preistorici che rappresentavano per la prima volta se stessi e scene di vita vissuta, come la caccia o l’accensione del fuoco, fino alla scena del primo film in pellicola degli albori dell’invenzione cinematografica dei fratelli Lumiere, che documentava appunto l’uscita di operai da una fabbrica, i mezzi di rappresentazione sono mutati nel tempo tendendo pero’ comunque alla funzione primaria: lasciare una testimonianza.
Il senso e il valore del documentario ha mutato anch’esso nel tempo e se in prima istanza il prodotto audiovisivo aveva una forte impronta pedagogica e divulgativa dove studio, ricerca e consultazione erano fondamentali, in epoca recente si è assistito alla sua ibridazione in un prodotto dove il senso narrativo ed epistemologico hanno restituito sempre più calore ad opere che rischiavano di essere fredde ed accademiche nella loro rigida funzione scientifica.
E’ degli ultimi anni l’ascesa del documentario al cinema, di un prodotto quindi non più relegato ad una fruizione casalinga e televisiva ma che si riappropria di un luogo di visone istituzionalizzato quale appunto la sala cinematografica. Non poche le difficoltà da affrontare: su tutte quelle distributive di opere quasi di nicchia che faticano non poco per conquistare visibilità .
E’ su questo versante che si inserisce la rassegna CONTEST.
Ospitato nelle sale del Nuovo Cinema Aquila di Roma, dal 27 maggio al 1 giugno, la quarta edizione di CONTEST 04 – Il documentario in sala – anche quest’anno cercherà di dare spazio e visione ad una serie di opere di vari autori selezionate in giro per i festival più importanti.
Terre di Nessuno ““ Ritratti Marginali questa la traccia seguita dalla rassegna quest’anno, che offrirà una serie di documentari in un percorso per immagini e suoni fatto di storie, suggestioni, emozioni.
Piccole perle del panorama documentaristico che affronteranno su più versanti e da angolazioni diverse la periferia del vivere in un mondo sempre più votato ad una omologazione disarmante, poco disposto all’approssimazione all’altro, poco attento e diffidente, ma anche repressivo e difficile da vivere. Accenni, tracce che cercheranno di essere da spunto per innescare riflessioni sostanziali di approfondimento creando così un vero e proprio cortocircuito tra chi racconta e chi osserva aiutando e favorendo l’attraversamento di paesaggi mentali ed affettivi diversi, nuovi, altri.
Non solo una vetrina quindi ma anche un momento di condivisione e di dibattito, di conoscenza e analisi di autori del panorama italiano e internazionale ignorati e quasi invisibili a causa di una distribuzione miope.
Un programma nutrito quello del festival composto da una sezione dedicata al concorso Documentari Italiani, un Focus su Stefano Odoardi, giovane e alternativo filmaker italiano, una nuova sezione concorso dedicata agli Audiodocumentari, a cura di Audiodoc e Tratti Documentari, ed una appendice Eventi Speciali dedicata ai Documentari Internazionali in anteprima al cinema Aquila.
La sezione Documentari Italiani, produzioni o coproduzioni italiane, propone dieci titoli in concorso, in maggioranza in anteprima assoluta a Roma, giudicati da una giuria popolare e presentati dai vari autori, in gara per il premio Aquila doc: non un riconoscimento economico ma la possibilità , per i due lavori selezionati, di essere programmati in sala ottenendo visibilità .
Ad aprire la manifestazione saranno “Rosarno”, opera dal forte taglio antropologico sulla condizione e l’integrazione degli immigrati nella Piana di Gioia Tauro, indagati da un occhio attento e partecipato e prima prova alla regia della giovane Greta de Lazzaris e “Fuoco Amico-La storia di Davide Cervia”, diretto da Francesco del Grosso, ritratto livido e disarmante sulle responsabilità istituzionali nella scomparsa del noto esperto di guerre tecnologiche. Per Ulisse di Giovanni Cioni, opera poetica e visionaria sulla marginalità , “Ring People” di Alfredo Covelli e “Terra di Transito” di Paolo Martino, sulla condizione dei migranti animeranno il secondo giorno di programmazione del festival. Il lavoro collettivo di Benedetta Argentieri, Claudio Casazza, Carlo Prevosti, Duccio Servi e Stefano Zoja Capulcu: “voci da Gezi Park” sulle lotte di piazza in Turchia per la difesa della libertà e “Almas en Juego”, istantanee di un amore diverso difficile e coinvolgente, saranno invece i protagonisti della terza giornata di CONTEST. A chiudere saranno “Mirage a l’Italienne” di Alessandra Celesi, già autrice dell’apprezzato “Le Libraire de Belfast” presentato lo scorso anno sempre all’Aquila, “Il Segreto di Ciop&kaf” e “Buongiorno Taranto” di Paolo Pisanelli, racconto per immagini di una città segnata profondamente dai veleni dell’industria.
Sette saranno invece gli audiodocumentari a concorso che si contenderanno il Premio Audiodoc assegnato anch’esso da una giuria popolare e selezionati tra i tanti iscritti al concorso, segno tangibile di un interesse crescente per un prodotto che sta ritagliando sempre più attenzione nel panorama dell’audiovisivo contemporaneo.
Martedi’ saranno in programmazione Urtisti e peromanti: “venditori di souvenir a Roma” di Giovanni Piperno e “A questo punto, viaggio in in possibile Nord-Est” di Jonathan Zenti, Mercoledi’ sarà invece la volta di “C’era una volta il telefono” di Anna Raimondo e “CIE” di Stefano Liberti e Gabriele Del Grande. La chiusura di Giovedi’ sarà invece affidata e “Ero ora sono” di Davide Tosco, “Ucraina, terra di confine” di Anais Poirot-Gorse e “Condominium.Come ti rompo le scatole” di Alessia Rapone.
Nel Focus dedicato invece a Stefano Odoardi saranno presentati i suoi ultimi lavori tra cui “La Pluie” in anteprima mondiale e l’anteprima romana di “Mancanza-Inferno”.
Attesa anche per i quattro documentari della sezione Eventi Speciali: da “Vers Madrid” accompagnato dal suo regista Sylvain George a “La sostanza-la storia dell’LSD” di Martin Witz passando per la presentazione di Jonathan Nossiter del suo nuovo film “Resistenza” e le immagini visionarie di “Vivan Las Antipodas” di Victor Kossalovsky che chiuderà il festival.