Nel giro di poche settima David Bowie ha prima annunciato il nuovo disco e poi svelato al mondo un primo estratto.
“Blackstar” uscirà il prossimo 8 gennaio 2016 e il singolo, la title-track, è stata presentato integralmente la scorsa settimana con un corto di circa di 11 minuti.
Rolling Stone non ha perso quindi l’occasione per intervistare Tony Visconti, produttore storico di Bowie, proprio in merito al nuovo disco. Sorprendemente salta fuori che “Blackstar” è stato in qualche modo ispirato da Kendrick Lamar:
Stavamo ascoltando un sacco di Kendrick Lamar in quei giorni. Noi ci siamo mai ritrovati con niente di tutto questo, ma abbiamo apprezzato il fatto che Kendrick abbia fatto una cosa così ‘open-minded’, non un disco ‘hip-hop straight-up’. Questo è esattamente quello che volevamo fare. L’obiettivo, in molti, molti modi, era quello di evitare il rock & roll.
Sempre dall’intervista scopriamo la presenza, nel disco, anche di James Murphy:
Inizialmente si parlava di avere 3 produttori per il disco: David, James e io. Ma Murphy è rimasto con noi poco tempo, aveva il suon progetto da seguire (LCD Soundsystem reunion come suggerisce Stereogum ???). Ha portato qualche synth, percussioni e una marea di idee.
Altro fatto interessante che emerge dalla chiacchierata riguarda alcuni temi trattati nell’album. Secondo Donny McCaslin, sassofonista in molti dischi del duca bianco, sarebbe stato lo stesso Bowie a confidargli che il brano “Blackstar” parla di ISIS e in particolare i riferimenti chiari emergerebbero nella ripetizione della frase solitary candle.
E ancora: pare che la versione originale del brano “Blackstar” fosse più lunga di 11 minuti e che sia stata successivamente accorciata una volta scoperto che iTunes non pubblica brani così lunghi.