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I Pinback sono una indie rock band californiana attiva fin dal 1998 fondata da Armistead Burwell Smith IV (Zach) e Rob Crow che, dopo aver dato un taglio ai loro precedenti progetti artistici (3 Mile Pilot for Zach and Thingy and Heavy Vegetable for Rob), si sono dedicati a sfornare una serie di dischi uno più bello dell’altro.
L’11 settembre è la data ufficiale per la pubblicazione del loro quarto album, il secondo per la Touch and Go: dopo Summer in Abaddon nel 2004, ecco ora Autumn of the Seraphs.
E a tre anni di distanza la differenza si sente, eccome!
E dire che Summer in Abaddon era un album quasi perfetto”… quasi”… perchè lì era come se l’energia creativa della band fosse in qualche modo trattenuta e inespressa e questo lasciava la sensazione che potessimo aspettarci ancora di più.
E così è stato: ora tutta quell’energia si è sprigionata ed erutta incontenibile dalla bocca infuocata di un vulcano chiamato Autumn of the Seraphs.
Il gruppo è cresciuto enormemente: la musica è fisica, quasi tangibile, piena e corposa, calda e guizzante. Mario Rubalcaba (Rocket From the Crypt, Hot Snakes, Black Heart Procession) e Chris Prescott (No Knife) si affiancano in quest’album al duo base e si alternano alla batteria contribuendo a creare una struttura estremamente complessa e elaborata che sembra quasi aspirare al math rock. I brani sono costruiti a strati sonori che si sovrappongono e slittano uno sull’altro in controtempo sostenuti da ritmiche dinamiche e aggressive e da melodie perfette. La voce è filtrata, doppiata e stratifcata e ipnotizza l’ascoltatore senza lasciargli scampo.
Dopo aver ascoltato quest’album la prima volta si è già  schiavi del suo incantesimo: è una una droga.
“Larry climbs into his lawn chair, waves her goodbye
Unties from the post, races towards the sky
Takes a sip out of his beer and says it looks amazing
He said it looks amazing”
così canta Rob Crow in Walters e “amazing” è forse l’aggettivo giusto per descrivere questo disco!!
E’ un fiume in piena la potenza che si manifesta nel susseguirsi dei brani, uno più bello dell’altro.
Ad aprire From Nothing To Nowhere un pezzo tiratissimo, che non concede un attimo di respiro e che si chiude improvviso come uno sparo lasciando il posto al ritmo sincopato di Barnes in cui la voce di Crow si fa largo come una lama. How We Breathe è un classico pezzo Pinback con voci sommesse e il ritmo scandito da piano e chitarre. Walters inizia delicatamente sottotono per poi sorprenderci crescendo lentamente fino ad esplodere mentre Good to Sea è il pezzo più pop dell’album. Ma la più bella in assoluto è senza dubbio Devil You Know decisa e aggressiva e allo stesso tempo ipnotica nel suo ripetersi ossessivamente. Blue Harvest riprende a piè pari il ritmo di Message in a Bottle dei Police e a tratti sembra di sentire la voce di Sting che canta. Ma anche Bouquet è meravigliosa con i suoi incastri ritmici che cercano di farsi largo tra la voce di Crow e i cori in sottofondo. L’album si chiude con l’epica Off by 50 ma non basta e subito parte un nuovo ascolto!
Mi rendo conto che sono troppo innamorata di Autumn of the Seraphs per parlarne in modo distaccato ma sembra proprio che l'”autunno” sarà  ancora più splendido dell'”estate”.

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MySpace
Autumn Of The Seraphs [ Touch & Go – 2007 ] – BUY HERE
Similar Artist: American Analog Set, Grandaddy, Aerogramme
Rating:
1. From Nothing To Nowhere
2. Barnes
3. Good To Sea
4. How We Breathe
5. Walters
6. Subbing For Eden
7. Devil You Know
8. Blue Harvest
9. Torch
10. Bouquet
11. Off By 50