Il mondo ovattato, come dentro una bolla di vetro, il dream pop leggiadro e soffice che fa rumore senza fare rumore dei Locomotif vive in questa seconda prova discografica, “Be2”, dieci brani che fanno la fortuna della godibilità d’orecchio, brani ““ o meglio ““ tratteggi d’autore che ammorbidiscono l’anima trasferendola in stati onirici di completa beatitudine.
I Locomotif sono di Catania e sono Luca Barchetta, Carmine Ruffino e una raffinatezza vocale vellutata che risponde al nome di Federica Faranda, linea espressiva guida che innalza il tutto a livelli ionosferici verticali elegantissimi, come sentire certe brezze alla St.Vincent in una notte senza fondo; dicevamo dieci vapori espressivi che si fanno tisane soniche immaginifiche, un saliscendi emotivo e d’anima che centra appieno l’emozione compiuta, e che man mano che la tracklist scorre si trasforma in un trip bluette, in una fila di minuti musicali stupendi.
Per volare via dall’esistente Waste, la titletrack, l’amniotico di Air is not enough, la magia nebbiosa e solitaria di “Tell your eyes”, lontani Massive Attack “Two drop and sea” o la solennità metafisica della straordinaria “Lezioni americane”, per volare via ancor più su tutto il resto. Magnifico.