Ogni volta che tornano è frastuono clamoroso di ottimo “tutto”, una formula alchemica ““ la loro ““ che fa sobbalzare di frenesia e eccitazione rock, un continuo move it hype che mette all’ascoltatore argento vivo al posto del sangue.
Tornano i californiani Deerhoof con “The Magic”, un felice bailamme indie rock in cui si ingorgano lo-fi, scosse distorte, Pixies, power pop, Bassholes, forti correnti rock’n’roll, funk scaleno e tanta energia sostanziosa, una “pazzia” gestita che oramai li contraddistingue tra milioni di altri e che li vede tra i più ” matti viziosi” dell’intero panorama underground internazionale.
Una sfilza di tracce ““ 15 ““ che daranno il filo da torcere ai sostenitori delle linearità musicali, tracce che vanno in cortocircuito ogniqualvolta vogliono, quei sentori Zappiani che in sottofondo lievitano come ispirazioni ancestrali per i quattro musicisti. La voce di Satomi Matsuzaki, insieme a Ed Rodrigues, John Dieterich e Greg Saunier, è sempre al massimo e contribuisce a far schizzare questo caleidoscopio estetico al pari di una bomba, una bomba che non fa certamente morti, ma strage di “divinamente storditi” questi si, appurato!. L’heavy di “Kafe mania!” , “Dispossessory”, un funk borbottante “Life is suffering”, il drum’n’bass “Debut”, lontani Nirvana “Plastic thrills” o il noise sperimentale che suda da “Nurs”e me bastano e avanzano per introdurvi in questo sano pazzo mondo targato Deerhoof, e che un dio ce li mantenga a lungo!