Il nuovo disco di Iggy Pop ha fatto molto discutere, non tanto per l’ispirazione dichiarata a “Le Possibilità  Di Un’Isola” (il romanzo di Huellebecq, che ha come protagonista un comico ossessionato dal sesso e dall’ineluttabilità  della vita e quindi della morte) quanto per la svolta sonora: ci si trova di fronte, infatti, a un lavoro che rinuncia al rock aggressivo e caustico degli Stooges e di buona parte della carriera solista (compresa la sua più recente propaggine) come pure alle venature elettroniche pre-wave che nella Berlino fine anni ’70 generarono “The Idiot” e “Lust For life” per gettarsi in ambienti più cantautorali e soft, con molte reminescenze jazz e soprattutto blues.

C’è chi ha letto questa metamorfosi come uno svendersi, l’inutile ricerca di una maturità  di cui non c’era bisogno, oppure come l’ennesimo e poco credibile cambio di pelle; noi propendiamo invece per un salutare cambio di rotta, che implica tutto quanto scritto e detto dagli altri senza per questo vederlo in ottica negativa: non vi è dunque un posticcio trasformismo esasperato e dopo le ultime imbarazzanti (non a livello qualitativo, sempre sufficiente, ma a livello di decenza: scimmiottare i fasti di trent’anni fa era, quello sì, inutile e, aggiungerei, triste) un ruolo più sobrio e maturo era proprio necessario.

Ma la musica? Apprezzabilissima e ben confezionata, anche se forse un po’ patinata. In “Preliminaires” Iggy veste i panni dello chansonnier (non è un caso che la distribuzione sia affidata alla sezione d’oltralpe della Virgin), tingendo il suo sound ora di umori notturni e soffusi (su tutte l’emozionante “I Want To Go To The Beach”) ora di palesi omaggi alla tradizione francofona (le due versioni de “Les Feuilles Mortes” con quel sax appena appena lezioso ma bello e coinvolgente). Altri episodi sono più movimentati: il ragtime in pieno stile Waits di “King Of The Dogs”, le citazioni del passato berlinese nella coppia “Je Sais Que Tu Sais” e “She’s A Business”.

Speriamo che quest’opera inauguri un corso tutto nuovo per Iggy (e la recente intervista a un grosso giornale musicale italiano in cui afferma di essere stanco di dischi prettamente rock aumenta le aspettative), che nei prossimi lavori le incertezze qui presenti spariscano in favore di una maggiore padronanza dello stile (anche se l’interpretazione di Iggy non manca neppure “‘sta volta, anzi è uno dei punti forti dell’album); intanto ci godiamo questo inedito ritorno, perfetto per le nottate più solitarie e decadenti di quest’estate.

Cover Album

Preliminaires
[ Astralwerks – 2009 ]
Similar Artist: Marianne Faithfull, Tom Waits, David Bowie, Lou Reed
Rating:
1. Les Feuilles Mortes
2. I Want To Go To The Beach
3. King Of The Dogs
4. Je Sais Que Tu Sais
5. Spanish Coast
6. Nice To Be Dead
7. How Insensitive
8. Party Time
9. He’s Dead, She’s Alive
10. A Machine For Loving
11. She’s A Business
12. Les Feuilles Mortes (Marc’s Theme)