Hayden Thorpe e Tom Fleming si sono ritagliati un ruolo da sex symbol nel corso della carriera dei loro Wild Beasts, seppur diversificandosi per stile: più eleganza (maglioni a collo alto e capigliatura curata) e ugola vellutata per il primo, più “rude” (petto villoso spesso in bella vista e beanie d’ordinanza) e dalla voce cavernosa il secondo. “Depravati” lo sono sempre stati entrambi, bene o male: basti leggere i testi carichi di allusioni sessuali e doppi sensi (senza andare a scavare troppo nel passato, “Sweet Spot” su tutte). Ma che c’entra una premessa del genere con questo nuovo “Boy King”? C’entra eccome, trovando il disco in questione il suo tema portante nella mascolinità ai nostri giorni.
Quello dei Wild Beasts targati 2016 è un “Boy King” la cui corona inizia a vacillare e le cui forza e predominanza scemano sempre più. “Alpha female I’ll be right behind you”, canta Thorpe. Non che questo sia un male, anzi. E i Nostri non se ne lamentano; piuttosto ne prendono semplicemente atto. Laddove però le tematiche vertono su perdita di controllo (Now I’m all fucked up and I can’t stand up, da “Tough Guy”, e I wanted you to love me dal pezzo forse con il testo più diretto della loro discografia, “Ponytail”), le sonorità si fanno più muscolose. I synth si ingrossano come bicipiti di John Cena (le non citate “He the Colossus”, “Get My Bang” e “Eat Your Heart Out Adonis”, il cui “Everything dies in these hands” può essere innalzato a verso programmatico dell’intero lavoro), mentre le atmosfere gentili del precedenti “Present Tense” e “Smother” vengono messe quasi del tutto in secondo piano – fa eccezione la chiusura con “Dreamliner”. Insomma, “Boy King” è il disco cazzuto dei Cumbriani e allo stesso tempo quello forse quello in cui si mostrano più vulnerabili.
Coloro che hanno amato i Wild Beasts finora ci troveranno i soliti testi piuttosto ricercati con tanto di proverbiali doppi sensi (She won’t come lightly / Beautiful agony, tanto per citarne uno), oltre alla sempre impeccabile produzione; i novizi un portale più che accessibile al catalogo di una delle più sensuali e credibili band dell’alternative-pop-rock contemporaneo.