Si potrebbe davvero perdere la testa per queste fanciulle, che in modo ipnotico e oscuro catturano e ammaliano i nostri sensi, un po’ come le sirene facevano con Ulisse. Non attendetevi ritmi sostenuti e canzoni che colpiscono ai fianchi, no, le nostre incantatrici hanno gli occhi ipnotici (come quelli che si vedono in copertina), andamento lento e lavorano di sottrazione: inutile aggiungere elementi, meglio averne pochi ma dannatamente fatti bene e usati con dovizia. Qualche dettaglio in più? Pronti. In primis prendete una oscura base garage che guarda tanto a un suono desertico, riverberatissimo e sporco quanto agli anni ’60 al femminile (sotto forte dose di narcotici però), abbiamo poi la ritmica che si muove spartana e devota alla lezione dei primissimi fratelli Reid e poi menzione anche per la voce, essenziale, che pare salmodiare più che cantare, adattandosi al sound circolare e minaccioso, che a tratti assume contorni quasi “sabbathiani”: il risultato saranno 9 brani che saturano l’aria, togliendo l’ossigeno e creando atmosfere decisamente dark e ricche di un fascino morboso e malato; sinceramente per molti ma non certo per tutti (ci viene in mente che un certo Quantin Tarantino, con canzoni così, ci potrebbe fare colonne sonore a go-go!).
Se già questo può, quantomeno, incuriosire aggiungiamoci il fatto che anche fumi psichedelici (occhio all’assolo in acido di “Get Lost” che poi diventa vortice terribile e rabbioso) fanno capolino, per non parlare di inserti più rock vecchio stampo (“Untitled” manderebbe in estasi un Jake Bugg strafatto di oppio) e così ogni minima nostra resistenza non può che crollare davanti alle fanciulle californiane, che paiono quanto mai seduttive ma anche pericolose, almeno per la nostra sanità mentale, perchè il nome streghe ben si adatta a queste regine del fuzz, che sanno muoversi lentamente per poi, inaspettatamente, piazzare l’accelerata vincente che ci mette KO per poi far ritornare tutto tranquillo, come se niente fosse (“Feel Alright” è l’apice di quanto detto).
Brucia davanti ai nostri occhi il fuoco delle L.A Witch. Fiamme che, a dire il vero hanno già catturato i nostri occhi anche in passato, con altre band (qualcuno ha detto Cramps?) intente a gettare il giusto combustibile, eppure queste sono così inesorabili, ossessive e calde che, ancora una volta ci sentiamo come falene alla ricerca della luce: non riusciamo proprio a farne a meno.