Sono appena sbarcato in quel di Brescia e già  butta male!
Arrivo con gli amici nella zona antistante al Lio Bar, lo storico locale che ospita lo show di stasera, che sembra di stare in stato d’assedio: vie imballate di gente, parcheggi in doppia fila per almeno 3 isolati, delirio a cielo aperto!
Ed è Panico!
Mi faccio strada a fatica all’interno del locale, dove da qualche minuto stanno suonando i Radio Days. Onesti e giovani mestieranti meneghini che hanno venduto l’anima al demone del rock and roll, nell’accezione virata garage più estesa possibile.

Sono intensi nonostante l’impianto più potente che pulito, impacchettati nel loro black slim dress d’ordinanza, ma privi stasera della stoccata necessaria a strappare il break nella canicola bresciana. Da risentire sicuramente!
Appena prima della mezzanotte, con la t-shirt incollata addosso a farmi da seconda pelle, mi lancio nel pit con l’ atteggiamento giusto del giovane rocker di mondo: screanzato nei modi, ma brillante negli occhi.
Paul Collins è in arrivo e si sta facendo strada tra la gente che cazzeggia durante il cambio palco. Lui il re della serata, l’inventore del Power Pop !
Prima con i Nerves (padri bastardi di quella “Hanging On The Telephone” che sparò Blondie nell’ empireo discografico e li relegò brutalmente nel ghetto degli idoli pronti alla polvere), poi con i Beat, testimonial di attitudine assoluta e credo immutabile.
Il resto è davvero storia di strade luride, sudore, droghe e miti metropolitani.

Al Lio i ragazzi, nella ovviamente rimaneggiata formazione, danno la pompa a tutte le hits, con la naturalezza di chi calpesta i palchi da leoni, senza bisogno di scalette, pause o accorgimenti qualsiasi.
Tanto per capirci…è come essere stati in down per tutto il pomeriggio e all’imbrunire vedere il tuo pusher di fiducia che spunta all’orizzonte.
E sono solo salti di gioia cristallina!
Questo è stato il live di Paul Collins e dei suoi sgherri: energia a palla, il rock and roll come deve essere, senza fronzoli nè parrucchi: basso, chitarre, batteria e voce scartavetrata. Punto!
Il pubblico poi non si è certo risparmiato, rispondendo a colpi di crowd surfing ad ogni bordata in arrivo senza timori reverenziali di sorta.

“She Doesn’t Want To Hang Around With You”, “Hey Dj”, “Hanging On The Telephone”, “Rock’N’Roll Girl”, “Don’t Wait Up For Me” più una manciata di hit minori e qualche cover azzeccata fanno il resto, completando un quadretto commovente che ci ha strappato dalla triste routine di provincia per lanciarci nel sogno bizzarro di qualcun’altro.
Bravi!

Link:

  • PAUL COLLINS Official Site
  • LIO BAR MySpace