Film strepitoso.
I tre manifesti, affissi da una madre per denunciare l’incapacità e il lassismo della polizia locale nelle indagini per lo stupro e l’omicidio della figlioletta, sono il pretesto di McDonagh per scatenare la rabbia e la violenza latenti nella gretta provincia americana.
Uno script esplosivo, che alterna brillanti momenti dialogici a scoppi di violenza, divide in fazioni una serie di losers coeniani, non privando nessuno di loro, anche i più meschini, di una proverbiale seconda chance.
La McDormand e Harrelson sono stati di una bravura assurda, Sam Rockwell, con il più mediocre tra i mediocri, un Jason Dixon da cult immediato, è andato addirittura oltre.
Non lo chiamo capolavoro soltanto perchè vuole strafare con la caratterizzazione di troppi personaggi, anche quelli meno riusciti (mi viene in mente quello di Peter Dinklage) finendo con l’avere qualche minuto di troppo.