Diviso in tre parti, rischia di essere un capolavoro fino alla fine della seconda.
La prima è un dramma brutale e asciutto che colpisce lo spettatore con violenza (la camera segue pedissequamente la giornata in cui una donna, una superba Diane Kruger, perde marito e bimbo durante un attentato terroristico razzista) e quelle immediatamente successive, la seconda un courtroom drama serrato e privo di speranza, la terza una mezza tarantinata mal congegnata che, come anticipavo, costa ad Akin la realizzazione di un terzo capolavoro (per me gli altri due sono “Gegen die Wand” e “Auf der anderen Seite”).
Della Kruger che per questa interpretazione è stata premiata anche a Cannes ho giá detto, ma tutto il parco attori è favoloso. Su tutti ho adorato l’avvocato della parte civile iinterpretato da Denis Moschitto, capace di trasmettere nervosismo e dedizione a pacchi. Magari questo nome non vi dice niente, ma dovreste recuperarvi “Verschwende deine Jugend” dove interpreta superbamente e divertitamente Gabi Delgado dei D.A.F..
La colonna sonora è addirittura di Joshua Homme, che, messo il rock da parte, sulle parti piຠdrammatiche ha fatto un ottimo lavoro di accumulo emotivo.