Rhys Chatham e il Minimalismo ovvero Guitar Trio.

Galleria Toledo per chi come me abita a pochi chilometri da Napoli è forse l’unico posto in cui riuscire a vedere, o meglio ascoltare, ciò che la musica ha offerto e continua ad offrire nell’underground sempre verde. In alcuni casi significa riuscire ad incrociare veri e propri miti di un passato che in realtà  influenza ancora fortemente il presente. Negli ultimi tempi sono saliti su quel palco, giusto per fare un esempio, i Faust e i The Legendary Pink Dots e prossimamente è atteso un certo Tom Verlaine“…

Ieri era la volta di Rhys Chatham: uno spettacolo fantastico che ha drizzato i peli di tutta la platea, donne comprese.

Sei chitarre, un basso e una batteria. Entrano i musicisti, reclutati a Napoli in varie band locali (A Spirale, Mesmerico, Nembrot, Illachime Quartet) ed entra Rhys, un quasi sessantenne timido e gentile, che ringraziato il pubblico per essere accorso, spiega che quello che suoneranno è stato composto nel 1977 a New York, mentre il punk stava raggiungendo il suo acme. Imbraccia la chitarra e si rivolge ai suoi, pronti per l’esecuzione. Il tour italiano di Chatham coinvolge quattro città , ed in ognuna di esse i musicisti saranno chiamati e istruiti in loco, forse poche ore prima dello spettacolo.

One”…Two”…Three e prima che il batterista batta il quattro Rhys ha già  iniziato ad accarezzare le corde, un crescendo che parte da lontano, soave, lirico, un accordo, gli altri sono fermi, aspettano. Ad un cenno (del boss, di chi altri?) parte un’altra chitarra, un singolo accordo, con un ritmo diverso, la batteria picchia solo sul charleston, incessante, un altro cenno, un altro ancora, terza chitarra, quarta, ecco che sale il tutto. Un accordo per tutti, ma in ritmi diversi. L’intensità  cresce fino all’entrata del basso, che scandisce un ritmo avvolgente, mi giro verso la platea e in molti si agitano sulle proprie poltroncine, il volume cresce, la gioia è sul volto di Rhys, si inginocchia e urla al cielo la liberà  di un solo accordo.

Il punk era scarno aveva tolto la pelle e i muscoli, era arrivato all’osso: con solo tre accordi puoi fare una canzone. Con guitar trio si è giunti al midollo: con solo un accordo puoi fare musica classica!

Il volume cresce i chitarristi sul palco sono sempre più eccitati e divertiti, un caos sonico avvolge il teatro”…one two three four”…finale.
Rhys presenta i musicisti e si riparte per un altro brano, che in realtà  è lo stesso, ma questa volta la batteria si fa sentire prepotente, cazzo il batterista mi ricorda il migliore Dave Grohl nirvanico, pesta come se avesse delle clave.

Di nuovo crescendo, a volume ancora maggiore e di nuovo finale biblico. C’erano anche delle proiezioni (di Robert Longo) alle spalle dei musicisti, ma oltre a vedere un grattacielo e poco altro il mio sguardo è stato totalmente rapito da Rhys, che sorridente si agitava e saltava su se stesso, di nuovo urlava al cielo la sua gioia.

Prima dell’ultimo brano si sente un bleeewn bluowwn blooun di corde che si scordano, il pezzo di chiusura si chiama appunto “Untuned Guitars”.
Finito, come dice lo stesso Rhys: Grazie per essere venuti qui stasera, this is the end”…my only friend.

Link:
Rhys Chatham Official Site
Rhys Chatham MySpace
Wakeupdream Promotion & Booking

Mp3:

A Crimson Grail Part 1
(from the album “A Crimson Grail”)

Video From The Nite: