Avevamo conosciuto il trio veronese dei TrèHùs (Elvira Caobelli, Luca D’Isola e Pietro Falezza) grazie al brano “Black and Blue”, uscito nel novembre dello scorso anno.
Ora però, via Cabezon Records, è tempo di celebrare l’esordio “When You’re Anything But OK”, in uscita proprio domani, che, credeteci, saprà soddisfare anche i palati pop più esigenti. Spesso è la battuta morbida a prevalere (anche se poi quando il piglio si fa più sbarazzino -attenzione, non banale- in “Common Ground” il risultato è molto piacevole), uno spirito suggestivo e velluatato che ricalca certe suggestioni trip hop anni ’90, con quella malinconia che s’insinua sotto pelle e non se ne va più via, mentre il suono si fa avvolgente, etereo e sensuale. Pregevole anche il lavoro vocale. Per quanto l’RnB sia nelle corde dei ragazzi, piace anche come i TrèHùs sappiano destreggiarsi bene con l’elettronica i ragazzi: le varie anime di “Captivity” ci fanno propendere per darle la palma di brano migliore dell’album, ma è il finale dal beat carico e dall’atmosfera decisamente scura di “Black Tide” che ci sorprende.
Un disco fuori dal tempo che, da domani, potrebbe girare spesso sul vostro Spotify.